Intervista: un bilancio sui nostri summer camp
In questi giorni si sta concludendo la prima tornata dei summer camp (centri estivi in inglese) che abbiamo tenuto in giro per la provincia di Vicenza. Così abbiamo deciso di fare un piccolo bilancio di come stanno andando le cose. E a chi chiedere se non direttamente alla nostra direttrice didattica per le scuole primarie, Megan Walker, che si è occupata, assieme a Pat Bassanese, dell’organizzazione didattica e logistica dei summer camp?
Di seguito l’intervista che le abbiamo fatto sui summer camp svolti, e su quelli a venire.
TLS: Siamo a metà luglio, puoi raccontarci un po’ quali summer camp si sono svolti finora, e quali abbiamo in serbo per il resto dell’estate?
MW: Tra giugno e luglio abbiamo svolto centri estivi completamente in inglese presso i Cappuccini a Thiene, in collaborazione con l’Associazione GEST, e presso la scuola media Giuriolo a Vicenza, entrambi indirizzati a per bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie. Invece a Isola Vicentina abbiamo svolto un laboratorio quotidiano di lingua inglese all’interno dei centri estivi organizzati dall’associazione Indaco e Cristallo. In tutti questi momenti, i bambini hanno avuto modo di comunicare in lingua, ma anche di approfondire temi ed argomenti che li interessano e li aiuteranno nella vita futura, come l’espressione creativa, lo spazio, la storia, la natura fino alla cucina e agli esperimenti scientifici.
Ma non ci fermiamo ai più piccoli. Infatti dal 10 al 21 luglio abbiamo svolto un bellissimo progetto con il Liceo Scientifico G.B.Quadri di Vicenza chiamato ‘City Campus’. Il tema delle due settimane è stato My World, My Values, un momento davvero arricchente per approfondire non solo la lingua inglese, ma anche per discutere sui valori e sull’etica, sulla disuguaglianza tra le persone di tutto il mondo e sulle diverse condizioni di vita nei paesi del terzo mondo.
Invece dopo la brevissima pausa estiva, a fine agosto ricominceremo i centri dei Cappuccini, ma saremo impegnati anche a Marano, Barbarano e Villaverla. Quest’ultimo in particolare sarà un centro estivo organizzato dall’azienda Socomec per i figli dei dipendenti, che siamo fieri di svolgere da ormai alcuni anni.
TLS: Cosa ritieni sia stato il più grande successo di questa edizione dei summer camp?
MW: Guarda, quando ho visto, già dopo pochi giorni, bambini che prima parlavano a monosillabi o a singole parole esprimersi con intere frasi in inglese, e non solo per svolgere le attività assegnate, ma anche per rapportarsi con me e con gli altri animatori, mi sono illuminata. Il bello di questi centri è che sono intensivi, e sono pensati in modo totalmente comunicativo. Questo da ai bambini e ragazzi l’opportunità di usare la lingua in situazioni quotidiane e reali. E i progressi si vedono!
Che feedback hai avuto dai bambini/ragazzi e dai loro genitori finora?
MW: sono davvero soddisfatta perché sia bambini che genitori ci hanno dato tanto feedback positivo. Ti leggo una email che è arrivata qualche giorno fa da una mamma per farti capire:
“Buongiorno,
innanzitutto voglio congratularmi per come avete gestito la prima settimana del “summer language academy”. Mia figlia ne è talmente entusiasta che vorrebbe partecipare anche la prossima.”
Per te personalmente, qual è stata la sfida più grande, e la più grande soddisfazione?
MW: Beh, una delle soddisfazioni più grandi è stata sicuramente vedere i progressi dei bambini come ho detto prima. Ma anche vederli lì ogni giorno, felici di giocare e di apprendere, impegnati e gioiosi nonostante il caldo. Questa forse è stata la cosa più impagabile, assieme al vedere i colleghi al lavoro con passione e dedizione, nonostante il caldo e le inevitabili difficoltà.
Se invece dovessi nominare la sfida più grande, direi che è stata la logistica. Avendo così tanti summer camp in contemporanea, tanti bambini e un sacco di materiali diversi per ogni giornata, l’organizzazione logistica a volte è stata davvero un incubo. Ti dico solo che no è stato raro ritrovarmi alle 9 di sera a correre al supermercato per comprare una noce di cocco o della farina…
Cosa cambieresti in futuro per migliorare l’esperienza per i partecipanti?
Se potessi, il tempo! Con qualche grado in meno sia i bimbi che gli insegnanti starebbero decisamente meglio. 🙂